Una sera di 30 anni fa, proprio verso quest'ora...

Da Claudio:
Il 21 marzo del 1981, esattamente 30 anni fa, proprio verso quest'ora, alle porte di Birmingham, una scellerata inversione ad U di un camionista ci privava di...
Stanley Michael Bailey Hailwood, soprannominato "Mike the Bike" per la sua innata predisposizione alla guida di motoveicoli, annoverato tra i più grandi campioni del motociclismo sportivo di tutti i tempi.
Potrei scrivere fiumi di parole su di lui, senza essere capace di esprimerne la grandezza...
Vi rimando a 2 bellissimi libri, curati dall'amico Giancarlo Chiabotti, intitolati "A man called Mike" e "I Signori della Moto". Per quest'ultimo libro, ebbi il piacere e l'onore di intervistare Hugh Anderson, 4 volte Campione Mondiale, il quale parlando di Hailwood, ripeté più volte: "He had the Gift... He had the Gift..." > "Lui aveva il Dono... Lui aveva il Dono..."


Eccolo, diciottenne, in sella ad una Triumph Tiger T100, nel 1958 sul circuito di Thruxton, in Hampshire.

Qui siamo nel '59, con la Norton Manx.


I 4 moschettieri!
Guardate che poker d'assi: Hailwood, Agostini, Pasolini e Read.
...Un concentrato di leggenda!


Eccolo, giovanissimo, in sella alla Ducati.

Mike the Bike, in sella alla Honda RC 173, una delle moto più inguidabili della storia dei Gran Premi, a causa della sua enorme potenza. Ricordo la didascalia di questa foto: se guardate bene, Hailwood ha le dita del piede scoperte e insanguinate, avendo "limato" lo stivaletto a causa delle sue pieghe!



Guardando bene anche questa foto, in sella alla Honda 6 cilindri, a Clermont Ferrand, si vede lo stivale distrutto dalle pieghe.

Sempre in sella all'Honda 6 cilindri, al Tourist Trophy.

Di nuovo in sella alla Norton Manx.

Ed eccolo, già trentottenne, in sella alla Ducati, in occasione della sua leggendaria vittoria al TT del 1978.

Mike Hailwood fu anche un grande campione con le auto. Vinse il Campionato Europeo di Formula 2.


Ma fu anche un campione di generosità: non esitò un istante a fermarsi per salvare la vita di Clay Regazzoni, estraendolo dalla vettura in fiamme, durante il GP del Sud Africa di Formula 1 a Kyalami nel '73. Per questo gesto ricevette dalla Regina Elisabetta, l'alta onorificenza della Croce di Ferro per meriti sportivi (Questa foto purtroppo si riferisce ad un gesto analogo del pilota David purley, che però non riuscì a salvare Roger Wiliamson, appena pochi mesi dopo, durante il GP d'Olanda a Zandvoort)

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